Un giorno mia figlia è venuta da me per propormi una personale versione di Ci vuole un fiore:
Per fare un lavoro
ci vuole coraggio
per fare il coraggio
ci vuole la paura
per fare la paura
ci vuole un mostro
per fare il mostro
ci vuole il sogno
per fare il sogno ci vuole la notte
per fare la notte
ci vogliono le stelle
per fare le stelle ci vuole la luna
per fare tutto ci vuole la luna.
Aveva sei anni e stavamo attraversando una fase di grossi cambiamenti familiari e io lavorativi, visto che mi stavo imbarcando in una nuova avventura imprenditoriale ed editoriale (per fare un lavoro ci vuole coraggio, recitava lei e io avevo anche tanta paura…).
Rimasi senza parole, annotai subito il testo su un foglio per non dimenticarlo e lo conservai gelosamente nell’agenda. Poi però da un trasloco all’altro (tre nel giro di pochi mesi), questo foglio è scomparso, inghiottito dal caos dei post-it, “aspetta annoto qui, poi lo riporto sull’agenda”, quaderni, ritagli di carta.
Poco prima del suo 11° compleanno (oggi ne ha quasi 15), questo foglio è spuntato fuori, così per caso, mentre cercavo chissà quale bollettino”poggiato lì perché così lo vedo e mi ricordo di pagare”.
Insomma, ho riletto la filastrocca e ho deciso di trasformarla in un libro su misura, un leporello per essere precisa, con le illustrazioni di Rebecca Serchi, e di regarlo a mia figlia.
L’idea alla base è in parte quella che ho voluto sviluppare con il servizio di personalizzazione di Storie Cucite, la mia casa editrice.
Inutile dire che: 1. lei ricordava solo vagamente la filastrocca; 2. io avevo gli occhi lucidi e lacrimosi, ancor prima di darle il pacchetto; 3. abbracci e coccole sul divano senza limiti di tempo hanno concluso la sua festa di compleanno; 4. sarà un ricordo che difficilmente cancelleremo dalla nostra memoria.